Patrimonio UNESCO: i Beni Immateriali

Quando si parla di opere d’arte, monumenti, aree archeologiche e beni culturali in genere, non è inusuale utilizzare la definizione “patrimonio mondiale dell’umanità". Ma sappiamo davvero di cosa si tratta?

Il 16 novembre 1945 fu istituita, durante la Conferenza dei Ministri Alleati dell'Educazione (CAME) e grazie alla ratifica da parte di venti stati, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), con lo scopo di “contribuire alla costruzione di una cultura di pace, all’eradicazione della povertà, allo
sviluppo sostenibile e al dialogo interculturale attraverso l’educazione, le scienze, la cultura, la comunicazione e l’informazione”. Attraverso progetti, collaborazione tra Stati, enti nazionali ed internazionali, l’UNESCO lavora per creare le condizioni favorevoli alla nascita di un mondo in cui il rispetto per i diritti umani sia il valore principale, indipendentemente dalla nazionalità e dalla cultura di appartenenza.
Tra tutte le missioni e i progetti portati avanti dall’Organizzazione, l’opera più nota è sicuramente la creazione dell’elenco delle opere “Patrimonio Mondiale dell’Umanità”. Considerato dall’UNESCO il più importante legame con le popolazioni e le civiltà nostre antenate, il Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale va tutelato a prescindere dalla nazione di appartenenza: è così che si decise nel 1972 di redigere una convenzione, in cui furono definite le linee guida per il recupero e la protezione di beni culturali ed ambientali, assieme all’istituzione di una lista in cui inserire, anno per anno, i siti mondiali la cui tutela sarebbe stata ritenuta indispensabile (qui la lista ufficiale: con ben 53 siti, l’Italia è la nazione con più beni al mondo!).

Non tutti sanno, però, che oltre a tutelare monumenti, città, opere artistiche e aree naturali, l’UNESCO protegge ad oggi anche quei beni che sono stati definiti “immateriali”, ovvero azioni ed attività che gruppi culturali e comunità ritengano parte integrante del proprio patrimonio culturale e che possano essere definiti “sia tradizionali sia viventi”. Secondo la Convenzione Internazionale per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, approvata nel 2003 durante la 32° sessione della Conferenza Generale di Parigi e ratificata dall’Italia nel 2007, possono essere sottoposti a salvaguardia “le tradizioni orali, le lingue, le arti performative, le pratiche sociali e rituali, le conoscenze e le pratiche che riguardano la natura e l’universo, le conoscenze e le abilità artigiane e gli spazi ad essi associati, che le comunità, i gruppi e anche gli individui riconoscono come parte del loro Patrimonio culturale”.
Ciò che potrebbe risultare poco chiaro è: perché salvaguardare qualcosa che concretamente non esiste? La risposta è semplice, ma fondamentale: i monumenti, le opere d’arte, i siti naturali e le aree archeologiche da sole non bastano per narrare la storia dell’umanità; le identità culturali, soprattutto le piccole identità locali, identificano il loro territorio con le tradizioni, la cui nascita spesso si perde nella notte dei tempi. Inoltre, grazie a questo patrimonio intangibile, le comunità, i gruppi e singoli individui possono sviluppare un forte senso di appartenenza ad un luogo che non sempre coincide con la propria terra d’origine. Per l’UNESCO è quindi fondamentale preservare e proteggere questi beni speciali, attraverso la loro documentazione (scritta, fotografica e con mezzi audio-visivi) indispensabile per la trasmissione della memoria storico-culturale e attraverso la protezione dei luoghi e del contesto socio-culturale che produce continuamente quel bene (ecco perché vengono definiti beni “viventi”). Fondamentale è, inoltre, la promozione dei beni immateriali, che avviene con diverse forme di “educazione al patrimonio”.

Se, quindi, una delle principali missioni dell’UNESCO è quella di diffondere il rispetto dei diritti umani e di tutte le culture, antiche e presenti, la salvaguardia delle tradizioni culturali, assieme alla protezione delle opere delle civiltà che ci hanno preceduto, permetterà forse un giorno di raggiungere la consapevolezza culturale dell’uguaglianza dei popoli.

 Melania 

 Qualche lettura consigliata in merito all’argomento:

 - Qui troverete il “kit informativo” sulla storia, la missione e attività e tanto altro per il Patrimonio Culturale (http://whc.unesco.org/en/activities/567/)
 - Qui la “Convenzione riguardante la protezione sul piano mondiale del patrimonio culturale e naturale”, scaricabile gratuitamente in formato pdf (www.unesco.beniculturali.it/getFile.php?id=35)
- Qui, invece, potete scaricare gratuitamente e leggere la “Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale” (www.unesco.beniculturali.it/getFile.php?id=48)